La Generatività
Dott.ssa Paola Nirchio
- La famiglia
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«È quella specifica e unica organizzazione che lega e tiene insieme le differenze originarie e fondamentali dell’umano, quella tra i generi (maschile e femminile), tra le generazioni (genitori e figli) e tra le stirpi (ovvero l’albero genealogico materno e paterno ) e che ha come obiettivo intrinseco la generatività» . (Scabini & Iafrate, 2003, p.45)
In Erikson (1968, 1982) la generatività, contrapposta alla stagnazione e preoccupazione esclusiva di sé , rappresenta il settimo stadio di sviluppo psicosociale riferito precisamente all’età adulta.
Il concetto di generatività viene qui inteso non soltanto come procreazione nel senso biologico del termine, ma in un’accezione più ampia, arrivando a coinvolgere la produttività e la creatività al servizio delle generazioni. In questo senso la generatività implica, da un lato, la capacità di produrre, creare e procreare nuovi prodotti, nuove idee o nuovi individui e, dall’altro, anche una capacità che Erikson (1968, 1982) definisce “auto-generativa” inerente alla possibilità, da parte dell’individuo, di sviluppare ulteriormente la propria identità.
L’accento deve però essere posto su ciò che emerge dall’antitesi che caratterizza questo settimo stadio eriksoniano, ovvero la capacità di prendersi cura di ciò che dalla generatività è emerso, che siano persone, idee o prodotti in un’ottica che mira ad accrescere le nuove generazioni.
Ad essa si aggiunge la capacità acquisita nello stadio precedente caratterizzato dalla contrapposizione di intimità e isolamento, dove i giovani adulti hanno imparato a relazionarsi tra di loro mantenendo la propria identità senza perdersi nell’altro . Questo susseguirsi di acquisizioni, tipica degli stati di sviluppo teorizzati da Erikson (1968, 1982), renderà possibile nell’età adulta l’espansione dei reciproci interessi e un investimento affettivo su quanto può essere generato e curato insieme . In tal senso, la famiglia, non limitandosi semplicemente a riprodursi, esprime il suo essere generativa dando una forma umana a ciò che da lei nasce e a ciò che in lei si lega .
Appare chiaro a questo punto, che la procreazione biologica di un figlio è un criterio che non risulta sufficiente a comprendere le diverse e variegate forme di genitorialità presenti nell’essere umano e che fanno tutte capo a al concetto più ampio di generatività legato al prendersi cura.
Lo stesso termine inglese “parenting” (da “to parent”= essere genitore, nel senso di adempiere ai doveri parentali ed eseguire i compiti parentali) si riferisce alla genitorialità come ad una funzione processuale, ovvero quel processo che comprende un insieme di attività che permettono di prendersi cura di un figlio biologico o non biologico, nutrendolo, educandolo, proteggendolo e amandolo (Greco & Maniglio, 2014).
L’aspetto generativo della famiglia quindi non si esprime necessariamente nella genitorialità biologica, ma può includere la presa in carico di figli non propri, attraverso l’adozione o l’affidamento, può estendersi in generale alla capacità di far emergere progetti condivisi finalizzati alla crescita delle nuove generazioni su un piano socioculturale, infine manifestarsi nella cura delle generazioni più anziane e in generale verso chi ne ha bisogno .
Riferimenti bibliografici
Erikson, E. H. (1999). I cicli della vita. Continuità e mutamenti. Roma: Armando Editore.
Greco, O., & Maniglio, R. (2014). Genitorialità: profili psicologici, aspetti patologici e criteri di valutazione (quarta edizione ed.). Franco Angeli.
Scabini, E., & Iafrate, R. (2003). Psicologia dei legami familiari. Bologna: il Mulino.
Anche se la finestra è la stessa, non tutti quelli che vi si affacciano vedono le stesse cose: la veduta dipende dallo sguardo".
Alda Merini