Adolescenza.
Tra cambiamento e accettazione.
Dott.ssa Jessica Oliveto
L’adolescenza è emozione, sfida, desiderio, voglia di scoprirsi e di sperimentarsi.
Essere adolescente significa imparare a comprendere chi si è risignificando ciò che si era.
Si tratta di una vera e propria transizione da uno stato infantile ad uno stato più adulto il cui obiettivo finale è arrivare ad accettare ed integrare nella nuova immagine di sé tutti quei cambiamenti sperimentati sia nella sfera fisica che in quella mentale, e tutto ciò avviene con non poche difficoltà e tensioni emotive.
In adolescenza è dunque centrale la ricerca di quella che Erikson definisce l’ “Identità dell’Io” .
Per arrivare a definire la propria identità, l’adolescente lotta interiormente, si sente confuso, spesso in colpa o intrappolato nel processo di separazione-individuazione dalla famiglia e in quello di soggettivazione del sé.
Ma cosa significa soggettivarsi?
Soggettivarsi significa raggiungere nella separazione un'auto-appartenenza di pensieri, atti, desideri e sentimenti (Cahn,1991). Questo è un processo evolutivo che attiva il conflitto centrale dell’adolescente, un conflitto che lo spaventa su più livelli. Ciò che l’adolescente teme e spesso resiste ma, allo stesso tempo, desidera è dare avvio alla separazione dagli oggetti d’amore primari. Ciò che lo turba è l’ambivalenza tra il bisogno ancora di dipendenza ed il desiderio di separazione, tra il timore di perdere l’amore dei genitori ed il desiderio di libertà. L’adolescente mette infatti in atto con alternanza sia moti di vicinanza che moti di distanza, movimenti relazionali che spesso si traducono in un vero e proprio scontro all’interno dell’ambiente familiare.
Cosa comporta quindi la separazione?
Il processo di separazione-individuazione comporta un disinvestimento degli oggetti d’amore infantili ed un conseguente cambiamento nel rapporto che il soggetto ha con sé stesso.
L’Io ora investe sé stesso non più tramite l’immagine dei genitori ed il conseguente distacco dalle identificazioni infantili comporta nell’adolescente vissuti quali vuoto, confusione, spesso impotenza ed il relativo timore che queste forti emozioni, data la loro intensità, possano travolgerlo.
È per mezzo dell’attenzione ora narcisisticamente rivolta al proprio mondo che l’adolescente diviene in grado di affrontare la crisi evolutiva dettata da questo distacco.
Adolescenza è poi anche costruzione di un nuovo…
Per crescere l’adolescente ha bisogno di de-costruire quanto ha costruito dell’immagine di sé nel corso dell’infanzia. Ed è proprio questo processo di decostruzione che permette all’individuo di procedere e progredire con il processo di soggettivazione, ovvero, quel processo che permette l’integrazione, nella nuova immagine di sé e solo dopo averle accettate, delle molteplici trasformazioni psichiche e corporee che lo hanno riguardato.
In cosa consiste l’intervento psicologico?
Il percorso psicologico con l’adolescente si configura come un’occasione di crescita e riflessione che permette di attraversare, riconoscere e svelare i processi evolutivi e le difese che vengono attivati dall’adolescente per gestire ed affrontare la nuova realtà (interna ed esterna) con la quale egli si confronta.
È compito del clinico:
- mediare, promuovere e sostenere il processo di maturazione;
- aiutare a pensare, nominare ed affrontare le emozioni che procurano disagio;
- stimolare la capacità introspettiva e la curiosità verso di sé;
- dare all’adolescente la possibilità di sentirsi visto ed ascoltato.
L’intervento diviene così incontro e creazione di uno spazio emotivo in cui favorire espressione e conoscenza di sé.
Riferimenti bibliografici
Aliprandi M., Pelanda E., Senise T. (2014) Psicoterapia breve di individuazione. La metodologia di Tommaso Senise nella consultazione con l’adolescente. Milano, Mimesis Edizioni
Ammaniti M. (2018) Adolescenti senza tempo. Milano, Raffaello Cortina Editore
Matot J. P.(2015) La sfida adolescente. De-costruzione, incantamento e appropriazione di un mondo proprio Roma, Alpes Italia
Goisis P. R. (2014) Costruire l’adolescenza. Tra immedesimazione e bisogni. Milano, Mimesis Edizioni
Capire la natura del mondo mentale non è cosa che si possa fare da soli, richiede la scoperta e il riconoscimento del Sé negli occhi dell'altro. Peter Fonagy